Vuoi proprio fare il Freelancer?

Copertina Articolo Do you want to be a Freelancer?

“Le sfide sono la cosa più importante se vuoi crescere. Spingiti oltre i tuoi stessi limiti”.
~ Tomas Muller

Il 15 Marzo, ho partecipato a un Master Class – a numero ridotto – davvero speciale, organizzato da Martin Benes (il fondatore del CreativeProShow), e il relatore era Tomas Muller un artista della Postproduzione di Praga. Uno di quei nomi che nel settore salta subito all’occhio, i suoi lavori sono incredibilmente artistici e la sua carriera è il sogno di qualsiasi creativo. In undici anni è diventato uno dei punti di riferimento nell’ambito della post-produzione.
Armata di computer e tavoletta ho affrontato questo workshop al meglio, ho conosciuto persone veramente simpatiche e disponibili; ho anche potuto parlare di persona a Martin, dopo mesi di tweet e messaggi su facebook. Quello che mi ha colpito di più del Master Class è stata l’introduzione con cui Tomas ha deciso di aprire le danze, ha voluto dedicare una parentesi sul mondo del Freelancer, sull’organizzazione del lavoro e su come si possa ottenere tanto solo con perseveranza e costanza.

“Tempo e dedizione sono la chiave per poter far parte di questo mondo (quello del freelancer). Tenete sempre a mente la vostra motivazione. Fare dei sacrifici è quasi obbligatorio, e dedicarci del tempo. Molto tempo”.
~ Tomas Muller

Questa è una delle frasi che mi hanno letteralmente toccato il cuore, perché quando ho deciso di intraprendere questa strada, ho affrontato scelte difficili e situazioni non sempre ideali. Il tempo da dedicare alla propria passione – per coltivarla e farla diventare un lavoro – è: parecchio. Ho passato gli ultimi anni non solo a frequentare workshop – come ben sapete – ma a studiare da libri, tutorial online e mettere in pratica le basi teoriche apprese. Le ore spese davanti allo schermo di un computer sono state di certo maggiori di quelle spese per un lavoro a tempo pieno.
Proprio la sua introduzione ha ispirato la stesura di questo articolo.
Dove non voglio illustrate il procedimento tecnico di Tomas, ma fare una panoramica generale su quello che si deve affrontare quando si decide di intraprendere questo percorso tortuoso ma che ti può regalare immense soddisfazioni.

Cosa bisogna sapere se si vuole intraprendere la carriera da Freelancer.

Non ho scoperto l’acqua calda, e di certo non ho inventato la carriera da freelancer; quindi spero che prenderete queste mie parole come spunti di riflessione, e se avete osservazioni o aggiunte da fare non esitate a lasciarmi un commento. Questo articolo è rivolto a chi deve intraprendere questo genere di carriera, sono semplicemente spunti che potrebbero aiutare a valutarne tutti i pro e i contro. A mio avviso ci sono quattro macro-aree da tenere in considerazione quando si decide di lasciare tutto e lavorare per se stessi: l’organizzazione, gli aspetti economici, cose con cui si avrà inevitabilmente a che fare, e dei capisaldi da tenere sempre bene a mente. Sono tutti punti che io stessa ho valutato e ‘studiato’, proprio per intraprendere questa carriera lavorativa.

L’organizzazione.

• Il primo grande passo è quello di informarsi di tutto l’iter burocratico e fiscale che si dovrà intraprendere, sia nel breve che nel lungo periodo. Informarsi quindi sulle ultime disposizione legislative della propria disciplina, sulla tipologia di p.iva da aprire, su come fare la dichiarazione dei redditi, e così via.
Organizzare il proprio spazio di lavoro: spesso chi intraprende questo percorso, pensa che lavorare da casa sia sempre semplice e un vantaggio. Ma non sempre è così: si deve considerare che si è soggetti a molte più distrazioni, e c’è un alto rischio di annoiarsi quindi cercare di svagarsi con tutto quello che si ha disposizione dentro casa. Quindi è consigliabile prestabilire in precedenza pause ogni due ore circa; magari tra un lavoro e l’altro uscire a fare due passi. Ma soprattutto un piccolo trucco è quello di mettere il cellulare silenzioso dentro un cassetto proprio come se si fosse in un ufficio con altre persone.
• In caso di depressione per via di non avere contatti umani, si può prendere in considerazione l’idea di frequentare un ufficio di co-working dove potrete condividere gli spazi con altri lavoratori indipendenti dietro il pagamento di un affitto per l’utilizzo dello spazio e delle attrezzature.
Avere bene a mente la cifra da richiedere ai propri clienti, non svalutarsi solo perché si è agli inizi, ma riuscire a chiedere la cifra che sia il giusto compromesso tra ore spese a lavorare su un progetto e la qualità dello stesso. Farsi pagare, almeno per me è stato così, è uno degli scogli più grandi da dover affrontare. Offrire prezzi stracciati spesso però è sinonimo anche di poca qualità, e il cliente magari recepisce la cosa come negativa. (Lo stesso vale per alzare i prezzi che potrebbero far una concorrenza – negativa- alle grandi agenzie pubblicitarie, o a grandi esponenti del settore in cui si vuole entrare).
Non si smette mai di imparare, soprattutto se il lavoro come freelance ricade nel campo che amo definire digitale: web design, grafica, copywriting, social media marketing, SEO. La rete è in continua evoluzione, cosi come il modo di comunicare, di condividere, di creare e programmare. Ogni giorno si trovano nuove tecniche, nuove mode, nuovi stili; e bisogna sempre tenersi al passo con i tempi.
È fondamentale tenere a mente che si diventa il Capo di se stessi. Il che non si traduce automaticamente con un: “lavoro quando voglio, mi alzo ogni mattina alle undici, e speriamo che me la cavi”. Assolutamente no. Perché i clienti non si presenteranno a bussare alla vostra porta, proprio quando ne avrete bisogno. Non ci sarà nessuno che penserà a voi quando le cose non andranno bene, e non avrete la sicurezza di uno stipendio a fine mese. L’autodisciplina è fondamentale in questo lavoro, lo è anche comprendere che si deve pensare al lungo periodo ancora prima di pensare al breve, avere sempre un piano B in caso le cose non dovessero funzionare come si era pensato. Si deve entrare nell’ottica che ci saranno periodi in cui si lavorerà anche dieci ore al giorno, sabato e domenica inclusi senza straordinari pagati.

Aspetti Economici.

Non si diventa ricchi da una settimana all’altra. Quindi è da considerare bene che non tutti i primi tempi riescono a mantenersi (affitto, bollette, spesa, ecc) intraprendendo questa carriera. Ma non per questo si deve rinunciare subito alle proprie aspirazioni.
Avere risparmi extra fa sempre comodo, se si vuole intraprendere la carriera da freelance, si è consapevoli generalmente che conciliare un lavoro (che sia part-time, o peggio full-time) con l’avvio di una carriera secondaria è molto difficile, e spesso impossibile. Quindi il consiglio migliore sarebbe bello di risparmiare dei soldi che permettano poi di poter prendersi qualche tempo (mese) per lanciare la nuova carriera lavorativa.
• Non essendo più dipendenti, si deve subito fare il punto della situazione per quanto riguarda la propria condizione economica; non ci sarà più un datore di lavoro che penserà alla pensione e assicurazioni varie. Questo sarà tutto a carico vostro.
Risparmiare sempre nei momenti in cui il lavoro è maggiore, questo deve essere una sorta di meccanismo automatico che si manifesta spontaneamente. Essendo padroni del proprio tempo e del proprio lavoro implica avere meno certezze. Con l’andamento del mercato, con le crisi che si possono manifestare, si deve sempre pensare a periodi meno floridi: quindi evitare di sperperare i soldi nei periodi di abbondanza.
• Nel risparmio si consideri una piccola quota di soldi che andrà spesa per l’aggiornamento o la sostituzione dei propri strumenti di lavoro: macchine fotografiche, obiettivi, tavolette grafiche, portatili.

Cose con cui si avrà inevitabilmente a che fare.

Gestire clienti intrattabili, maleducati, e che pretendono di saperne più di voi nel vostro campo. Chiunque abbia lavorato a contatto con il pubblico sa che riuscire a mantenere rapporti stabili e duraturi anche con i peggiori dei clienti è un’arte che va affilata con astuzia e tantissima pazienza.
Portare a termine lavori che si reputano noiosi e poco creativi. Una delle prime cose che spingono a intraprendere questa carriera, è il non aver più a che fare con un capo che vi obbliga a compiere lavori che non vi vanno a genio. Purtroppo, soprattutto agli inizi, si dovranno accettare questo genere di lavori, e sforzarsi di mantenere rapporti con i propri clienti.
• In un’epoca di connessioni, social network, e comunicazione 2.0 bisogna sempre stare attenti ai propri commenti e a quello che si dice sul web. Spesso si usano: i social network, i forum, e i commenti anche come valvole di sfogo per evitare di prendere un’ accetta e uccidere il prossimo. Questa possibilità è una tipologia di arma a doppio taglio: bisogna stare attenti a quello che si scrive. Una sola frase può farvi perdere di credibilità, o la fiducia di un cliente. Saper separare gli account utilizzati a scopo lavorativo o quelli personali, e contare sempre fino a 10 quando si vuole rispondere a qualcuno, soprattutto sul vostro sito o nelle pagine dedicate al vostro lavoro.
• Avere il supporto di amici e parenti, particolarmente per il primo periodo è fondamentale. Ma vi dovrete rendere conto che non tutti comprenderanno la serietà e la difficoltà della situazione. Ci saranno persone che continueranno ad essere convinte che essere freelance vuol dire dormire fino a tardi e fare quello che si vuole. Senza nemmeno considerare la complessità delle circostanze. Semplicemente perché si sta a casa. Quindi non riusciranno a considerare in pieno il fatto che un venerdì sera rinunciate a uscire perché avete da lavorare. Ma non preoccupatevi, cercare solo di trovare un giusto equilibrio tra lavoro e vita sociale.

Capisaldi da tenere a mente.

• Si lavora più duramente che se si fosse dipendenti in qualche ufficio. Ci saranno periodi in cui il lavoro assorbirà molto più tempo che le canoniche otto ore al giorno. Ma potrai gestirlo a tuo piacimento: gli orari li potrai scegliere in base a quello che ti è più congeniale.
• La reputazione, la si crea lavoro dopo lavoro, progetto dopo progetto, dimostrando ogni volta di essere professionale e puntuale (due elementi fondamentali per potercela fare). Quindi non rinunciate mai solo perché vi sembra che non arriviate da nessuna parte.
La concorrenza è altissima, ma non tutti sono nemici da dover sperare che affondino, io sono della convinzione che la concorrenza (leale) sia un ottimo stimolo per migliorare per essere sempre attivi e pronti a superare i propri limiti.
Ogni cliente deve essere considerato importante come se fosse l’unico, non esistono clienti di Classe A o B. A differenza di grandi aziende che possono permettersi di lasciare indietro clienti minori, perché ne hanno un portafoglio bello pieno, i Freelancer, soprattutto alle prime armi devono iniziare a pensare che ogni cliente sia fondamentale e importante.
Trovare le collaborazioni giuste: il detto “Chi fa da se fa per tre” non sempre è veritiero. Ho visto tantissimi siti offrire una lista infinita di servizi, dai più di sparati, cercando di racimolare così più clienti possibili. Ma a volte, si deve avere l’umiltà e l’onestà intellettuale di riconoscere che una mano potrebbe servire, e allora subentra una rete di connessioni che possono portare a sviluppare nuovi progetti impegnativi insieme. Chiedere aiuto a un altro collega freelance, specializzato nel campo in cui lo si è di meno, a mio avviso è una mossa intelligente che tutela anche il cliente: offrendo semplicemente il meglio.

Conclusioni

Facendo un punto della situazione: il quadro che viene fuori analizzando i pro e i contro della vita da freelance, non è roseo, pieno di aspetti positivi. Ma una bilancia che può pendere per i pro ma anche per i contro.
Personalmente, è da molto tempo che sto studiando tutti questi aspetti, e sono sicura che potrò trovarne di altri tra qualche tempo, anche solo di negativi rispetto a un lavoro – sempre creativo – ma da dipendente. Niente di tutto ciò riuscirà a farmi vacillare nella mia scelta, la passione che da anni mi ha travolto per tutto quello che riguarda il mondo del web-design, della grafica e della pubblicità non mi ha mai abbandonato, nemmeno per un giorno.
Le scelte da fare sono dure, l’inizio di questo percorso è una lunga strada tortuosa in salita, piena di ciottoli e trappole pronte a farvi demordere.
Eppure, la soddisfazione di scalare metro dopo metro la montagna, mi da la forza di andare avanti, per poi – mi auguro – arrivare in cima e rendermi conto di quanta strada abbia già fatto; e una volta lì, su quella che credevo essere la fine del mio percorso troverò una seconda montagna? Beh, questa è la vita, piena di sfide, mi rimboccherò le mani e proseguirò.

E voi a che punto della scalata siete?

Grazie ~ Mischief Idea

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