Strategia vs Operatività. Guerra eterna.

Il cortocircuito che ti tiene in trappola.

Sei lì che pubblichi. Scrivi caption, crei Reels, aggiorni il sito, provi la newsletter.
Ti sforzi di “esserci”, ma il dubbio arriva puntuale: sto facendo le cose giuste o solo le cose facili?
Non è solo un problema tuo. È il modo in cui è stato venduto il marketing negli ultimi dieci anni: “Basta fare.”
Ma se bastasse fare, saremmo tutti lì fuori a surfare su un funnel mentre piovono conversioni.
Il problema non è l’operatività.
È l’illusione che basti quella.

Perché l’operatività senza strategia è solo un hobby mal retribuito.

Postare ogni giorno può darti la sensazione di essere produttivo.
Ma la produttività, senza direzione, è solo ansia impacchettata in un piano editoriale.
Molti freelance e piccole attività si incastrano in una ruota di contenuti senza sapere a chi stanno parlando, perché lo fanno, che tipo di relazione vogliono costruire.
Si muovono, sì. Ma in cerchio.
La verità è che ogni azione comunicativa è un investimento.
Se non hai una strategia, stai investendo alla cieca. E la probabilità di ottenere qualcosa in cambio si avvicina allo zero, ma con molto più burnout in omaggio.

Strategie che non servono a niente. E quelle che servono a vivere.

C’è anche il rovescio della medaglia: quelli che passano mesi a pianificare, ma non fanno mai. [EH GIA]
La strategia, in quel caso, diventa l’alibi perfetto per non esporsi mai.
Si trasforma in una comfort zone elegante, tutta parole come “analisi”, “benchmark”, “target”.
Ma se la tua strategia non ti porta a decidere, non è strategia. È procrastinazione con un cappotto addosso. Una buona strategia è una lente di ingrandimento. Ti permette di vedere meglio e di scegliere con maggiore precisione dove non andare.Perché il cuore della strategia non è pianificare ogni passo: è riconoscere le strade che non fanno per te senza più percorrerle.

Il problema non è scegliere tra strategia o operatività è come gestirli.

Trattare la strategia e l’operatività come due mondi a parte è un errore che costa caro.
Lo fanno tutti: i freelance, le micro-agenzie, le imprese che vogliono “far vedere che ci sono”.
Ma è una divisione finta perché l’operatività è solo strategia che ha deciso di mettersi le scarpe e camminare.
Ogni post che scrivi, ogni video che giri, ogni mail che mandi… è già una strategia in atto. La domanda non è se stai facendo strategia è: stai facendo la strategia giusta?
Se pubblichi solo perché “bisogna esserci”, stai facendo operatività vuota.
Se aspetti che sia tutto perfetto per iniziare, stai facendo strategia sterile.
In entrambi i casi, non stai andando da nessuna parte.

Il tuo business non ha bisogno di contenuti. Ha bisogno di scelte.

Molti pensano che per crescere serva fare più cose, più contenuti, più canali, più automazioni.
Ma spesso serve il contrario: più intenzione, meno rumore.
La strategia ti insegna a togliere: a dire no, a costruire una comunicazione coerente con quello che sei e con chi vuoi davvero attrarre. Non è semplicemente una lista su un foglio di calcolo Excel.
La devi vedere come una bussola, e quando la operatività nasce da quella bussola, ogni azione ha un senso.
Non serve più rincorrere il trend del giorno, non ti senti più in colpa se non pubblichi.
Sai perché stai facendo quella cosa e soprattutto, sai cosa aspettarti da essa.

Chi lavora senza strategia finisce per lavorare troppo.

Questo è il punto: chi rifiuta la strategia finisce per bruciarsi, perché ogni azione richiede energia decisionale. Ogni post è una fatica. Ogni email è una reinvenzione.
Serve un sistema, non solo buona volontà non parlo di rigidezze. Una strategia viva si adatta, evolve, lascia spazio ma ti libera dalla trappola di dover sempre decidere da zero.

Ecco perché strategia e operatività non sono in conflitto.
Sono alleate la prima ti protegge, la seconda ti espone.
Insieme, costruiscono un’identità.Divise, ti logorano.

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