La magia del VG Club Day: quando la formazione incontra l’umanità.

Copertina Articolo: VG Club Day | Evento formativo di Veronica GEntili

Chi mi conosce lo sa: di eventi formativi ne ho macinati a decine.
Forse sfioro anche il centinaio, se consideriamo i webinar in pigiama e le conferenze con la cartellina in mano e il badge storto.
Mi piace studiare, adoro leggere e più di tutto ascoltare, aspetto sempre quel momento in cui finisce la lezione e si aprono le chiacchiere con gli altri. I coffee break, i pranzi condivisi, le domande scambiate sottovoce a fine intervento. Perché il vero valore, per me, è sempre nelle persone.
Quando ho partecipato al VG Club Day organizzato da Veronica, non mi aspettavo solo “una formazione ben fatta”. Mi aspettavo qualcosa che andasse un po’ oltre… Perché il suo format era qualcosa di diverso.
Mi sono ritrovata immersa in un’esperienza che – senza retorica – è riuscita a combinare con equilibrio raro contenuti solidi, entusiasmo collettivo e relazioni autentiche.
Un format che ha rimesso al centro i partecipanti, senza perdere un grammo di efficacia professionale.
Mi ha lasciato con un pensiero chiaro: “È così che voglio sentirmi quando partecipo a un evento e torno a casa.” Sono stati due giorni intensi di formazione e attività collaborative, creando un’esperienza che va oltre il semplice aggiornamento professionale.

Una formazione pratica e immediatamente applicabile.

La formazione proposta durante il VG Club Day si è caratterizzata per la sua concretezza. Niente teorie astratte o concetti vaghi: ogni intervento ha fornito strumenti e strategie pronti per essere implementati nel lavoro quotidiano. Questo approccio “fuffa-free”, ha permesso ai partecipanti di assimilare rapidamente le nozioni e di sentirsi subito pronti a metterle in pratica.
Tra i momenti che mi porto a casa con più piacere c’è sicuramente l’intervento di Riccardo Scandellari, o Skande per gli amici digitali. Un professionista che apprezzo per il suo modo sempre diretto e senza giri di parole di parlare di marketing e comunicazione.
Skande ci ha accompagnato dentro un concetto che mi ha subito conquistata: la creatività vera nasce prendendo ispirazione, semplificando le idee, mescolandole, sperimentando continuamente.  
Un concetto che mi ricorda il libro “Ruba come un artista” di Austin Kleon.
Skande ci ha invitato proprio a questo: a buttarci nella sperimentazione con coraggio. Una bella ventata d’aria fresca per chiunque lavori nel nostro settore, dove l’ossessione per la perfezione spesso frena molto più di quanto aiuti.
Però quello che ha reso veramente speciale il VG Club Day è un ingrediente che spesso si dimenticano nei vari festival: i rapporti umani.
Mentre oggi siamo sempre più incollati agli schermi, e tra un webinar e una videocall ci sentiamo un po’ come Neo in Matrix che interagisce con linee di codice, Veronica e il suo team hanno fatto una straordinaria: hanno riportato le persone al centro di tutto.
Le attività di networking, il quiz e la challenge creativa su un brand emergente hanno scatenato dinamiche da vera sitcom anni ’90.
Avete presente l’entusiasmo da finale di Friends, quando tutti si abbracciano e capisci che sta succedendo qualcosa di speciale? Ecco, stessa identica cosa.
Quindi sì, abbiamo imparato tantissimo. Ma l’abbiamo fatto ridendo, confrontandoci e persino litigando bonariamente sulla risposta esatta del quiz – non c’era tempo LETTERAMENTE per discutere sul serio -.
Tutto questo ci ha ricordato è che imparare divertendosi non è solo possibile, ma è proprio il modo migliore per farlo.

La sfida a Squadre

Tra i momenti più intensi del VG Club Day, è stata la challenge per l’associazione DueDiMe che per me ha rappresentato un vero banco di prova. DueDiMe è una fondazione nata nel 2023 con l’obiettivo di sensibilizzare sul disturbo bipolare e offrire supporto a chi ne è colpito, contrastando lo stigma e promuovendo la consapevolezza.
In sole tre ore, ogni squadra doveva ideare una strategia ads con un budget realistico, un piano editoriale e una proposta creativa per promuovere la missione dell’associazione.
La nostra squadra, la squadra nera, si è subito ribattezzata “Neri per caso” – un nome che, oltre a strizzare l’occhio al celebre gruppo a cappella, rifletteva la nostra coesione spontanea.
Nonostante le differenze nelle formazioni professionali, abbiamo trovato un equilibrio perfetto: ognuno ha messo in campo le proprie competenze, fidandosi degli altri e senza sovrapporsi con prepotenza.
Questa sinergia ci ha permesso di sviluppare una strategia vincente, dimostrando che la collaborazione autentica può portare a risultati straordinari.
La challenge non è stata solo un esercizio di marketing, ma un’esperienza che ha rafforzato il valore del lavoro di squadra e dell’empatia, elementi fondamentali tanto nella vita quanto nel nostro settore.
Ebbene sì, una cosa che ho adorato è stata la totale assenza di ego da competizione. Niente galli nel pollaio del marketing, nessuno che voleva “vincere facile” sovrastando gli altri. In squadra ci siamo guardati negli occhi – metaforicamente e letteralmente – e ci siamo detti: ok, ognuno ha i suoi punti di forza, fidiamoci. E da lì è successo qualcosa di raro: nessuna prevaricazione, solo ascolto, scambio, rispetto e un sacco di entusiasmo.
È così che si costruisce qualcosa di potente, anche in sole tre ore.
Non servono superpoteri o guru del funnel: serve solo un gruppo di persone che scelgono di collaborare invece di competere, che sanno quando prendere la parola e quando lasciarla, che si divertono davvero a fare squadra. Alla fine, forse è proprio questa la skill più sottovalutata del nostro settore: saper lavorare bene insieme, senza bisogno di prime donne o conteggio di like.

Un doveroso grazie a tutti membri della squadra: Terry, Bianca, Camilla, Simone, Carolina e Andrea.

Ci vediamo alla seconda Edizione.

Quando sono partita per il VG Club Day sapevo già che avrei trovato un evento formativo interessante, utile e pieno di spunti – ma non avrei mai immaginato di portare a casa così tanto di più. Già dal primo momento ho sentito che non sarebbe stata soltanto una questione di strategie, appunti presi di corsa e slide scaricate “per dopo”: è stato immediato percepire un clima di connessione vera, di entusiasmo contagioso.
Mi sono ritrovata immersa in un’atmosfera che, finalmente, mi ricordava perché amo così tanto questo lavoro: non solo per le competenze che acquisisco, ma soprattutto per l’energia che nasce quando persone appassionate condividono tempo, esperienze e visioni, lasciando fuori ogni distanza digitale.
Il VG Club Day è stato un promemoria potente di cosa significhi davvero fare formazione: non è solo trasferire informazioni da una testa all’altra, ma creare connessioni autentiche, scambiare sorrisi complici e tifare per una squadra appena conosciuta come fosse la tua del cuore. È tornare a casa con la voglia di applicare tutto, subito, e sentire quel brivido di energia che ti fa dire: «sì, è proprio questo il mio lavoro».
Se senti che gli eventi formativi a cui partecipi ormai sanno di déjà vu e ti manca quel brio che solo la condivisione reale sa dare, allora credimi: il VG Club Day è come l’episodio finale della tua serie preferita, quello in cui tutto torna, emoziona e ti lascia lì, sul divano, con un sorriso stampato in faccia e un gran voglia di premere subito su “guarda ancora”.

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