Musica: Ed Sheeran – Shape Of You
Serie Tv: Doctor Who S10E09
Must Have: La punta del Cornetto Algida
Ultimo Libro Letto: L’estraneo. Ursula Poznanski, Arno Strobel
Lunghezza Articolo: ****
Va beh, non proprio dietro, quasi. A meno di 100 km.
Per me è stata una piccola carica di energia pura, rivedere Lorenzo, Jackub, Francesco e Martin, tutti volti più che noti del CPS, tornare a casa per qualche ora. Abbracci e risate come se non fossero passati quasi 7 mesi dall’ultimo incontro.
Tra l’altro sabato pomeriggio, mentre tutti stavano sistemando l’attrezzatura seguendo le indicazioni e i suggerimenti di Lorenzo per ottenere scatti da sogno – e vi confermo che avendone visti un paio in diretta live, lo erano davvero da sogno – io e il mio mitico Huawei P10 – attrezzatura di primo ordine – siamo stati in compagnia di un gatto una decina di minuti.
Ebbene si.
Sono riuscita a trovare un gatto anche in mezzo a un campo, si è fatto prendere e coccolare.
Ho conosciuto anche altre persone meravigliose, con le quali mi sono subito fatta riconoscere in pausa pranzo domenica, ma questa è una storia per un altro giorno.
Insomma io è da sabato che non smetto di sorridere.
Tutto ciò per spiegare perché mi ritrovo ORA a pubblicare un articolo di un evento di Novembre, e che replicherà a fine anno.
Anche io ho bisogno dei miei tempi.
CreativeProShow X.
Quando un evento smette di essere tale e comincia ad essere uno stile di vita?!
Quando riesce a raggiungere la sua decima edizione e l’entusiasmo che lo accompagna è sempre maggiore. Del Creative Pro Show se ne è sempre parlato, ne hanno parlato testate online, le decine di ospiti illustri e le centinaia di persone entusiaste che tornano anno dopo anno. Io ne discuto fin troppo.
Ne parlo ogni anno dalla sua sesta edizione qua sul sito, su facebook, perfino ospitata in altri siti a promuoverlo.
Ho scritto dei suoi ospiti, delle persone e dell’energia che trasmette un evento del genere. Manca solo che mi tatuo il logo in fronte ed è fatta.
Ma oggi per me, questo evento significa molto altro: è l’energia che si sprigiona quando si intrecciano esperienze e passioni talmente forti che diventano parte integrante della propria vita.
Persone provenienti da tutta Italia che si smettono sulle spalle chilometri da percorrere, sveglie a orari improponibili, file interminabili alla security degli aeroporti, ha a che fare con i ritardi cronici dei treni e gli strategici scioperi dei mezzi pubblici romani il venerdì.
Non importa se tuo figlio non ti ha fatto dormire per una settimana di fila, o se hai lavorato 36 ore al giorno dimenticando anche di mangiare… Sai benissimo che le 48 ore del weekend del CreativeProShow sono la soluzione per qualsiasi tipo di stress.
10 Ragioni: Amare il CreativeProShow.
2- Le Persone. Non mi stancherò mai di ripeterlo, perché è uno dei motivi principali per cui questa esperienza è così speciale. Creativi da tutta Italia, dalle più disparate professioni ed esperienze.
3 – I Relatori. Ospiti illustri del panorama italiano e internazionale (mondiale) dalla fotografia, al disegno, alla grafica, al montaggio video alle animazioni. Non solo ascoltare il loro intervento è sempre qualcosa di incredibilmente coinvolgente, ma la loro disponibilità nello scambiare quattro chiacchiere durante la pausa, o a fine giornata è sempre un’avventura.
4 – Le Idee. Un continuo flusso, di pensieri e scintille, scarabocchi su i blocchi notes e numeri di telefono segnati sulla mano. Una frase detta al momento giusto può sbloccare la situazione più impervia in cui vi siete mai ritrovati.
5 – Le Connessioni. L’albergo non avrà il Wi-Fi ultra veloce, e nemmeno il 4g. (Giusto per essere puntigliosi non ci sono nemmeno Bruce Williss e Patrick Dempsey). Ma le connessioni di cui voglio parlare io sono quelle umane, sono quelle cose che iniziano con un ‘Ciao’ e finiscono con: una birra tre me si dopo a un raduno improvvisato, oppure con la creazione di progetti che ti lasciano senza fiato.
6 – Le Risate. Non mancano mai. Una battuta. Un aneddoto. Un continuo confronto perché si è tutti nella stessa barca in quei due giorni.
7 – Le Promesse. Sentiamoci. Vediamoci. Organizziamo. Ma anche gente a cui parli del tuo progetto, e poi ti scrivono, si tengono in contatto, e ti ricordano che ogni tanto darsi una mossa non è male. Gente che nemmeno conosci a cui chiesto un consiglio, un parere, o di passarti questa o quella informazione che dopo qualche giorno citofona alla tua casella postale.
(Alessia V. Se stai leggendo, giuro che non mi sono dimenticata di risponderti. Sono solo una persona orribile.)
8 – La Crescita. Professionale e personale. La tecnica si impara ovunque. La Separazione di Frequenze ormai te la servono al bar insieme al cornetto integrare al miele e al cappuccino di soia (si, l’associo a le cose tristi della vita). Ma quello che non c’è ovunque è il riuscire ogni tanto, ad entrare nella mente dei relatori, di quelle persone che agli occhi di noi comuni mortali ‘ce l’hanno fatta’. Persone che però non si sentono arrivate, sono i primi che si mettono in gioco. E solo da questo aspetto puoi imparare miliardi di cose. Ma non solo i relatori riescono a contribuire alla tua crescita, ma anche gli altri partecipanti, professionisti talentuosi che hanno quasi sempre una parola buona.
9 – Lo sciopero tattico del Venerdì. Di eventi a Roma ne ho seguiti moltissimi, CPS, Workshop, Master Class. Io abitando così lontana (Perugia) mi ritrovo sempre ad arrivare il venerdì prima degli eventi. Puntualmente, nove volte su dieci, c’è lo sciopero dei mezzi a Roma, il che unito alle manifestazioni perpetue che occupano la Capitale, rende lo spostamento dalla Stazione Termini al luogo dell’evento una piccola avventura. Una sorta di Roulette Russa che oscilla dal ‘Venderò mia nonna al mercato nero e prendo un Taxi – bugia, prendo ormai solo UBER -‘ al ‘Vediamo quante volte rischio di essere investita se decido di farmi un pezzo a piedi’. E no, se ve lo state chiedendo, no, io non porterò mai l’auto all’interno di Roma. MAI. Nemmeno se mi chiedesse un passato Adam Levine.
10 – Martin. Insomma. Chi mi conosce sa. Che io straveda per Martin non è una novità. Anche perché lo dico a chiunque mi capiti a tiro. No davvero, sono insopportabile se mi ci metto. Ma un ragazzo che da zero è riuscito a creare – con l’aiuto di ottimi collaboratori, ne sono pienamente consapevole, ma lasciamo per un secondo lo spazio sotto i riflettori a lui – una cosa del genere; che ci crede più del primo giorno, che investe continuamente risorse ed energie per poter portare in Italia la migliore istruzione del settore… Non merita un abbraccio stile Koala per 5 giorni a fila? Si okay, magari un assegno in bianco sarebbe meglio, però io so un tipo che tende al romanticismo decadente, quindi vado ad abbracci. Non importa quanto sia stanco, sotto stress, o con un jet-leg che lo stende: lui semplicemente c’è. Ci tiene alle persone, a vederle crescere e migliorare. Quindi grazie.
Lo Stalking, I Ringraziamenti, Le Risate
Continuate a tenere gli occhi chiusi e sorridete, perché il CreativeProShow X è proprio questo: magia, energia e meravigliose sorprese.
Esagerato?
Forse, dipende: se ci sei già stato no; se ancora devi partecipare, potrebbe sembrarti.
Posso essere tranquillamente di parte, ma vi sfido tranquillamente a partecipare, conoscere i soggetti in questione e darmi torto.
Inoltre ho la fortuna di aver potuto carpire e osservare un pochino lo svolgimento della creazione dell’evento da dietro le quinte, sapere di intoppi e impicci dell’ultimo secondo. Insomma, gli imprevisti purtroppo a meno che non ci si chiami Cassandra, non si posso prevedere, non del tutto, e sapere una cosa? Nessuno si accorge mai di niente, nemmeno per sbaglio. Non è una cosa da poco, ve lo assicuro.
No, davvero non vi sto prendendo in giro. Se solo avessi avuto la possibilità di sapere che colore sarebbe stata la tappezzeria della sala, mi sarei vestita tono su tono e mi sarei nascosta, mimetizzata.
Non so cosa sia successo dal primo evento a quelli successivi. Magari verrà fuori insieme al quarto mistero di Fatima.
3 anni fa Martin mi presentò Fabrizio e Samuel, proprio come lui è solito fare, lui prende passa, introduce e se ne va. Secondo me, conoscendolo, la vede lunga, e se presenta determinate persone un motivo c’è. In questa occasione son certa che Martin sapeva.
Che io straveda per loro non è una novità, ho una persistenza quasi fastidiosa nel sottolineare le cose che mi piacciono.
Ogni anno riesco a passare sempre un po’ più di tempo con loro, e mi sento sempre come la ragazza liceale sfigata che riesce a sedersi a mensa con il gruppo dei più fighi della scuola.
Quello che amo alla follia di questo evento è l’atmosfera che si respira.
Chi mi conosce sa: io non sono una che va d’accordo con tutti, dico le cose come stanno, e più di una volta ho discusso con persone all’interno dell’evento che avevano mancato di rispetto agli organizzatori o agli ospiti – questioni di principio che sono i miei mulini a vento personali -. Non sono l’amica di tutti, anzi (questo non vuol dire che non sorrida o non sia educata con il prossimo). Però nell’arco di quelle 48 ore, ritiro i denti, limo gli artigli e tiro fuori un sorriso ogni tanto.
La condivisione è al centro di tutto: di idee, esperienze, problemi, consigli.
E non è cosa da poco. Nel mondo digitale, c’è una sorta di legge non scritta che molti seguono che però io non condivido. ‘Mantenere il Segreto‘.
Insomma si prende spunto dal Fight Club e non si parla mai di come si è raggiunto un determinato obiettivo, o tecnica, o altro. Si ha paura.
Che poi, io generalmente ho paura delle cavallette o dei clown, ma non che qualcuno possa rubare un pezzetto della mia testa. Quello no.
Quello che questo evento ti insegna è una di quelle verità che se lavori nell’ambito digitale – dalla grafica, alla fotografia, al web design al copywriter – sarebbe da tenere sempre bene chiaro in mente:
Non solo Tecnica. La testa fa la differenza.
Online si trova di tutto ormai.
Nel 2004 al mio primo approccio con photoshop, esistavano manuali cartacei – nemmeno fatti bene – e poco altro. Nel 2017 la situazione praticamente si è stravolta. Le tecniche sono quelle. Uno stesso risultato, o perlomeno simile, lo si ottiene in 50 modi differenti in Photoshop. Non esiste un Vademecum preciso e univoco.
La differenza la fa persona.
Non è meravigliosamente spaziale questa cosa?
(Beccatevi questo slancio d’affetto temporaneo.)
Dallo staff per l’incredibile lavoro che ogni hanno fanno, l’impegno, il tempo e la passione che ci mettono.
Andrea che ancora aspetto a Perugia (Insieme a Dora) e perchè ha sempre una battuta pronta, oltre che ottimi gusti musicali.
I relatori, alcuni più di altri, tutti disponibili e meravigliosamente talentuosi.
I pirati che mi adottano e nonostante tutto, invitano pure a cena fuori.
Grazie.