La mia vita in Quarantena

Copertina Articolo: La Mia Vita In Quarantena

Sono passai ormai più di 40 giorni di quarantena, e ne abbiamo ancora 13 davanti.
La strada continua ad essere in salita, ma il fiato si è spezzato e si comincia a intravedere il punto di arrivo e ogni tanto ci si ferma a godersi il momento e il panorama.
Non sono ipocrita: questa situazione pesa, non è piacevole avere gli spostamenti ridotti, l’impossibilità di vedere le persone a cui tieni, e la mancanza di libertà… Ma ho provato di ottimizzare al massimo il tempo, e sfruttarlo in maniera produttiva.

Palestra, spesa, posta, saluto a nonna, bacio ai nipotini, tormentare il fidanzato, aperitivi di lavoro e cene fuori con le amiche. Sono tutte cose che mi hanno portato spesso fuori di casa per delle ore, assorbendo tanto tempo che son sempre stata felice di spendere. Non avendo un ufficio e lavorando dalla scrivania di casa, cambiare aria e vedere la luce del sole mi ha sempre fatto bene. Ossigenava il cuore, e la testa poteva tornare a frullare i mille pensieri e le idee in piena libertà.

Vita freneticamente equilibrata. Poi il 10 Marzo 2020 tutto è cambiato.

Vorrei tanto avere un libro delle risposte certo, come alcuni sembra abbiano già: io non so come sarà il futuro, ma so che non sarà nero, anzi, una nuova primavera per la nostra economia. Mi piace pensarla così: ci rialzeremo più forti di prima, con orgoglio e cipiglio tipicamente italiano.

Alcune cose di cui mi sono resa conto

  1. Lavorare da casa ha avuto un impatto positivo nella mancata libertà improvvisa: ho evitato la fase di disorientamento, mantenendo i miei ritmi giornalieri senza grossi stravolgimenti. Niente giornate perse in pigiama e ritmi sballati. La mia produttività non ne ha risentito, anzi, forse è anche migliorata.
  2. I social Network possono essere deleteri: la prima settimana sono stata sommersa da tutti quei messaggi polemici, di panico e negativi, che hanno reso la permanenza su i vari canali veramente pesante e stressante. Da quando ne ho diminuito le ore di utilizzo (per diletto personale, non professionale) il mio livello generale di ansia è quasi sparito.
  3. Ho dedicato poco tempo a me stessa: negli ultimi mesi soprattutto, finivo sempre con il sacrificare il mio spazio personale per riuscire a fare tutto. Arrivando la sera ad essere stanca morta, pronta solo per stendermi a letto e dormire.
  4. Mi manca la libertà, ma in casa ci sto bene: un mese di quarantena e ho fatto la metà delle cose che avrei voluto fare, rimandate da tempo.
  5. L’Attività fisica in casa mi riesce male: non vedo l’ora di tornare alla mia amatissima palestra (non avrei mai creduto di poterlo dire), in casa mi alleno male e controvoglia. Era un rituale che nel giro di qualche mese era diventato importantissimo per me. Come le camminate con il mio ragazzo nei vari percorsi verdi di Perugia.
  6. I miei gatti trovano molto fastidioso la mia presenza costante in casa loro. Hanno cominciato da un paio di settimane a invadere i miei spazi lavorativi mentre li utilizzo, e rosicchiare tutti i cavi. Interrompono videoconferenze, e in piena notte studiano coreografie per pubblicarle su TikTok.

Ho sempre amato cucinare – in età adulta – valvola di sfogo soprattutto quando stressata o nervosa. Ora invece ho ripreso in mano il ricettario di mamma, e sto facendo un viaggio lungo il viale dei ricordi. Mi sono cimentata nelle ricette classiche di famiglia, ma ho anche provato delle nuove che avevo salvato nei preferiti del telefono. Mi sono ripromessa di riattivare una delle tradizioni di famiglia di quando ero piccola: invitare amici a casa, cene informali dove lo scopo è solo quello di stare tutti insieme in allegria.

Alcune cose che vorrò continuare a fare

  1. Gestire meglio il mio tempo: credevo di avere una buona ottimizzazione delle tempistiche, ma questi giorni mi son resa conto che devo riequilibrare alcune cose. Ad esempio: inserire nella giornata lavorativa il tempo per poter studiare/aggiornarmi, senza finire a farlo nelle ore notturne.
  2. Provare una ricetta nuova a settimana: sistemarla e segnarla sul ricettario, tenendolo costantemente aggiornato.
  3. Guardare un film a settimana con mio padre.
  4. Apprezzare le piccole cose: l’uscita per un caffè con l’amica, l’aperitivo alla fine di una lunga giornata pesante, la passeggiata all’aria aperta, l’andare in palestra. Tutte cose che apprezzavo molto, ora di più.

Mi domando spesso come potrebbe essere la situazione, ho un velato ottimismo per una ripresa e una rinascita con più consapevolezza. Mi sono resa conto di quanto io sia fortunata e lo apprezzo ancora di più. Questa quarantena per quanto pesante – non vedere miei affetti, non poter andare al cimitero a trovare mamma – non mi ha ucciso di tedio, anzi, sono tornata a studiare con più entusiasmo di prima, mi sono pesa cura della casa con maggior rigore, ho potuto coccolare i miei clienti (che non mi hanno abbandonata).
Cambieranno i miei ritmi? Sicuramente. Credo sia impossibile tornare a quelli precedenti, e per alcuni aspetti nemmeno vorrei.

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